YULIA TIMOSHENKO LIBERATA, YANUKOVICH FUGGE IN RUSSIA
LA RIVOLTA DI POPOLO HA SCONFITTO L’OLIGARCHIA FILORUSSA
Yulia Timoshenko sta per essere liberata. La notizia è stata diffusa da un portavoce dell’ex premier citata dai media internazionali.
Il Parlamento ha votato a favore della sua scarcerazione «in base a una decisione della Corte europea per i diritti dell’Uomo», senza quindi dover aspettare la firma del presidente Yanukovich.
Due giorni dopo il massacro a Kiev continua la protesta. Secondo quanto riferiscono fonti locali il presidente Yanukovich sarebbe pronto a presentare le dimissioni e avrebbe già lasciato Kiev. Un gruppo di manifestanti avrebbe occupato il palazzo presidenziale.
Intanto Volodimir Ribak, un fedelissimo del presidente Viktor Ianukovich si è dimesso da presidente del Parlamento.
E sono almeno 41 i deputati che hanno abbandonato il partito delle Regioni del presidente. Ai 28 di ieri se ne sarebbero infatti aggiunti 13 oggi. Il gruppo parlamentare fedele al presidente contava prima 205 deputati su 450.
Il Dipartimento di Stato Usa ha definito «costruttivo» un colloquio telefonico avvenuto tra Barack Obama e Vladimir Putin sulla crisi ucraina. I due leader – prosegue la fonte americana – si sono detti d’accordo perchè l’accordo di pace entri in vigore in tempi brevissimi perchè «è importante stabilizzare la situazione economica, intraprendere le necessarie riforme e che tutte le parti si astengano da ulteriore violenza».
Secondo alcune fonti il presidente ucraino Yanukovich avrebbe lasciato la capitale Kiev per raggiungere in aereo Kharkiv, una città dell’Ucraina orientale russofona dove le proteste antigovernative hanno poco seguito.
Lo sostiene la testata Zn.ua, vicina all’opposizione, citando un non meglio specificato alto funzionario dell’amministrazione presidenziale. Secondo questa fonte, che non ha fino ad ora trovato conferme, inoltre, Yanukovich volerebbe assieme al presidente del parlamento Volodimir Ribak, al capo dell’amministrazione presidenziale Andriei Kliuiev, e al deputato Vadim Novinskii.
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